Al termine dell’operazione “Robberies”, nella provincia di Reggio Calabria sono state eseguite dieci ordinanze di custodia cautelare (cinque in carcere, due obblighi di dimora, e tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria) nei confronti di persone residenti nel comune di Rosarno, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di rapina, ricettazione, furto, detenzione e porto di armi da fuoco, anche clandestine, e armi bianche.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palmi, sono state condotte dagli uomini del commissariato di Polistena e della Squadra mobile di Reggio Calabria, insieme ai colleghi dei commissariati di Gioia Tauro, Cittanova, Taurianova, Palmi, Villa San Giovanni e del Reparto prevenzione crimine di Siderno.
L’attività investigativa è iniziata l’11 marzo 2017 dopo che agenti delle Volanti del commissariato di Polistena (Reggio Calabria) hanno arrestato in flagranza di reato tre degli indagati, responsabili di una rapina aggravata dall’utilizzo di una pistola con matricola abrasa, commessa ai danni di un supermercato.
La successiva indagine del commissariato, coordinata dalla Squadra mobile reggina, ha consentito di individuare anche i responsabili di altre tre rapine aggravate messe a segno ai danni di banche, supermercati e farmacie nel territorio della Piana di Gioia Tauro (Reggio Calabria) e nella provincia di Vibo Valentia.
In particolare, gli investigatori hanno fatto luce sulle rapine commesse il 3 giugno in una banca di Polistena e in una farmacia dello stesso comune, e su quella commessa il 28 gennaio 2017 in un supermercato di Mileto (Vibo Valentia).
Nel corso dell’indagine è emerso che le rapine, in realtà, non erano episodi isolati, ma facevano parte di un contesto associativo ben più ampio, ed erano il fine dei reati dell’associazione per delinquere di cui facevano parte gli arrestati.
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...