Torino, 31 gen. - (Adnkronos) - Era un piccolo tesoro quello che i carabinieri hanno scoperto la scorsa notte in un self storage, veri e propri depositi a lungo termine per merci private, a disposizione di chi non ha uno spazio per custodire materiali o arredi. Nel corso di controlli effettuati in alcuni box affittati nella zona nord del capoluogo piemontese, i militari hanno scoperto, e sequestrato, venti chili d'oro suddivisi in 75 lingotti, per un valore di oltre 675 mila euro, e denaro in decine di mazzette di vario taglio, termosaldate e sottovuoto, per 600 mila euro. L'oro e il denaro erano custoditi in borsoni. Nel corso dell'operazione, un imprenditore italiano di 46 anni, residente in provincia di Torino, è stato arrestato per ricettazione. Le indagini dovranno ora chiarire sia la provenienza sia la destinazione del denaro e dei lingotti d'oro. Non è escluso che possa trattarsi del provento di furti o rapine. Da qualche tempo i militari, nel corso di controlli ad ampio spettro finalizzati al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti, hanno puntato l'attenzione sui self storage e, a titolo sperimentale, d'intesa con i responsabili, hanno eseguito diversi controlli con i cani antidroga del nucleo cinofili di Volpiano intorno box affittati, allo scopo di verificare eventuali depositi di stupefacente. La notte scorsa, il cane Jackie ha fiutato una forte odore all'esterno di un box segnalandolo come sospetto. Il deposito, quindi, è stato aperto dagli addetti del centro alla presenza dell'affittuario, rivelando non la presenza di droga, ma di altra merce altrettanto preziosa e sulla cui provenienza sono in corso accertamenti. (Abr/AdnKronos)
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...