Passa ai contenuti principali

DIA TRAPANI - CONFISCA DA 4 MILIONI

COMUNICATO STAMPA

LA DIA DI TRAPANI CONFISCA IL PATRIMONIO DI UN IMPRENDITORE
DI CAMPOBELLO DI MAZARA (TP) PER UN VALORE COMPLESSIVO
DI OLTRE 4 MILIONI DI EURO


La DIA di Trapani, con provvedimento emesso dal Tribunale, ha confiscato il patrimonio dellimprenditore di Mazara del Vallo (TP) DI GIORGI Vito, giudicato, già nel 1996, persona socialmente pericolosa dal medesimo Tribunale che gli aveva inflitto la misura della sorveglianza speciale di p.s. con obbligo di soggiorno nel comune di residenzaper la durata di anni quattro (ridotta nel giudizio dappello ad anni tre) per gravi indizi in ordine alla sua appartenenza alla consorteria mafiosa operante nel territorio di Mazara del Vallo, già facente capo a Mariano Agate.
In quel procedimento confluirono gli esiti di una vasta indagine giudiziaria, in cui rimasero coinvolti, tra gli altri, noti personaggi locali quali il notaio FERRARO Pietro Giuseppe, lex sindaco di Mazara del Vallo (TP) BOCINA Gaspare, gli imprenditori mafiosi CUTTONE Antonino e AGATE Giovanbattista (fratello del boss Mariano), che portò alla luce sia lillecita ingerenza dellorganizzazione mafiosa nella gestione degli appalti pubblici, che lesistenza di connessioni tra organizzazioni mafiose e ambienti massonici deviati, utilizzati da cosa nostra per quellopera di infiltrazione e condizionamento dei settori istituzionali meno impermeabili allinfluenza mafiosa.
Vi furono, infatti, alcuni stralci di conversazioni telefoniche e ambientali, da cui emerse per esempio il tentativo di aggiustare”, attraverso opportune amicizie in ambienti massonici, un processo a carico del noto mafioso BASTONE Giovanni, che si sarebbe dovuto celebrare a Trapani.
Venne alla luce, in sostanza, lesistenza di una fitta rete di collegamenti tra uomini d'onore” e personaggi della massoneria deviata, utilizzati da cosa nostra” per influenzare quei processi in cui lorganizzazione risultava interessata.
Nello stesso contesto giudiziario, al DI GIORGI venne confiscata la propria quota di partecipazione in seno alla SIMED s.r.l., centro degli interessi economici della sua famiglia, che, però, continuò a gestire occultamente per circa un ventennio.
Ne è riprova loperazione economica da lui posta in essere nel 2007, allorché lAgenzia del Demanio (poi sostituita dallAgenzia dei Beni Confiscati) avviò le procedure per la dismissione, mediante vendita, delle quote di capitale della predetta società.

Nella circostanza, il DI GIORGI, con la complicità di compiacenti professionisti, pose in essere unarticolata sequenza di operazioni finanziarie, immobiliari e societarie attraverso le quali riuscì a trasferire fittiziamente ad altre ditte intestate a suoi familiari, parte rilevante del patrimonio immobiliare della SIMED s.r.l., ottenendo anche degli indebiti e sostanziosi risparmi dimposte.
Larticolato sistema fraudolento, ricostruito dalla DIA di Trapani attraverso accurate indagini patrimoniali, è stato avvallato anche dalle perizie disposte dallo stesso Tribunale procedente che, nel 2016, su proposta avanzata dal Direttore della DIA dintesa con il Procuratore della Repubblica Distrettuale di Palermo, ha dapprima disposto il sequestro dei suoi beni e, con lodierno provvedimento, la confisca dellintero patrimonio.
Lattività ha interessato compendi aziendali, immobili, capitali sociali delle società coinvolte nelloperazione di trasferimento fraudolento di beni (SIMED s.r.l., ERIS s.r.l., VISIT SICILY s.r.l. e DI GIORGI COSTRUZIONI), nonché risorse finanziarie ritenute dillecita provenienza, per un valore complessivo stimato in oltre 4 milioni di euro.
Trapani, 16 gennaio 2019

Post popolari in questo blog

Catanzaro: operazione “Alto impatto”

  Operazione “Alto impatto” nel rione Aranceto di Catanzaro con controlli e perquisizioni della Polizia, Carabinieri e guardia di finanza. Alle operazioni hanno partecipato Polizia locale, Vigili del fuoco e altri enti quali Enel, Italgas e i servizi sociali di Catanzaro. Durante le attività sono state identificate 282 persone, controllati 180 veicoli, di cui 7 sequestrati, contestate 16 violazioni del Codice della Strada ed elevate 2 contravvenzioni amministrative nei confronti di esercizi pubblici che somministravano alimenti e bevande senza alcuna autorizzazione.  Inoltre, gli operatori hanno sequestrato marijuana, denaro contante, attrezzi per lo scasso, centraline elettroniche utilizzate per rubare le autovetture ed anche impianti di videosorveglianza non autorizzati posizionati a guardiania di abitazioni di pregiudicati. Inoltre, sono stati trovati alcuni veicoli rubati che nei prossimi giorni verranno restituiti ai legittimi proprietari. Nel corso dell’operazione sono stati effe

Rubano corrente per alimentare la serra di marijuana

  Comando Provinciale di Latina - Latina, 23/02/2024 11:00 I Carabinieri della locale Stazione di Borgo Sabotino hanno tratto in arresto due uomini di 35 anni in flagranza del reato di coltivazione di sostanza stupefacente. In particolare, a seguito di perquisizione domiciliare i due venivano trovati in possesso di 200 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana, nonché n.76 piante di canapa indica in infiorescenza, coltivate in una serra realizzata all’interno dell’abitazione. Tutto veniva sottoposto a sequestro. Inoltre, durante le operazioni i Carabinieri accertavano che vi era un collegamento illecito alla rete elettrica mediante manomissione del contatore Enel sia nell’abitazione interessata dalla perquisizione che in altre due case nella disponibilità di uno dei due soggetti arrestati. Dopo le formalità di rito i due soggetti tratti in arresto venivano sottoposti agli arresti domiciliari.

Catania: sequestro di stalle e cavalli nel quartiere San Cristoforo

    Durante un controllo straordinario nel quartiere San Cristoforo, a Catania, i poliziotti della Questura hanno scoperto cinque stalle abusive all’interno delle quali c’erano dei carretti utilizzati per le corse clandestine. Nelle stalle vivevano i cavalli in pessime condizioni igienico-sanitarie e senza microchip. Inoltre, dalle visite fatte dai veterinari dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp) è emerso anche che i cavalli avevano subito maltrattamenti da parte dei proprietari. Gli animali sono stati sequestrati dai poliziotti della Squadra a cavallo e della Squadra mobile, che li hanno affidati ad una struttura idonea. Durante le perquisizioni sono stati trovati e sequestrati diversi farmaci dopanti che venivano utilizzati sui cavalli durante le corse clandestine. Sono tre le persone denunciate per maltrattamenti di animali alle quali sono stati contestati anche altri illeciti amministrativi, anche da parte del personale Asp. Sempre a seguito delle perquisizioni sono stati rinven