I componenti di un’organizzazione criminale specializzata nello sfruttamento del lavoro e nella gestione dei braccianti sono stati arrestati questa mattina dalla Squadra mobile di Latina.
L’indagine coordinata dallo Sco (Servizio centrale operativo) ha messo in luce un sistema di protezione e collusione che rendeva possibile lo sfruttamento della manodopera straniera nei lavori agricoli, in condizioni disumane.
Ulteriori 50 indagati sono finiti nell’indagine degli investigatori di Latina per corruzione, autoriciclaggio e reati finanziari; tra questi, imprenditori agricoli, commercialisti, funzionari ed esponenti del mondo sindacale.
Tra le sei persone arrestate oggi anche due donne, un ispettore del lavoro e un sindacalista della provincia di Latina.
Attraverso una cooperativa, gli indagati approfittavano dello stato di bisogno dei lavoratori stranieri, costringendoli a iscriversi al sindacato dietro la minaccia del licenziamento; in questo modo percepivano non solo le quote di iscrizione, ma anche ulteriori introiti economici connessi alla trattazione delle pratiche, finalizzate ad ottenere le indennità di disoccupazione.
Gli stranieri venivano traportati nei campi a bordo di pulmini sovraffollati, privi dei più elementari sistemi di sicurezza; erano poi costretti ad affrontare una giornata lavorativa di almeno 12 ore a fronte di una retribuzione inferiore alla metà rispetto a quella prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro del settore.
L’indagine ha avuto inizio alla fine del 2017, dopo l’operazione chiamata “Freedom”, finalizzata al contrasto del caporalato e dello sfruttamento del lavoro.
Al termine delle indagini, sono stati sequestrati 5 abitazioni, 3 depositi, 3 appezzamenti di terreno, 9 autovetture, 36 tra furgoni e camion, 1 società cooperativa, 4 quote societarie e conti correnti bancari, per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro.
Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...