(AGI) - Napoli, 19 feb. - L'8 dicembre scorso il rogo di una catasta di legno con un manichino impiccato e un cartello inquietante: "Cosi' devono morire i pentiti, abbruciati". Una operazione congiunta di carabinieri e polizia a Castellammare di Stabia, nel Napoletano, ha portato all'esecuzione della misura cautelare del divieto di dimora all'interno della Regione Campania, emessa dal gip del tribunale di Napoli nei confronti di Francesco Imparato, Antonio Artuso e Daniele Amendola, ritenuti responsabili di istigazione a delinquere con l'aggravante delle finalita' mafiose. Le indagini erano cominciate subito dopo la notte dei festeggiamenti per l'Immacolata, all'interno del rione Savorito. In cinque issarono sulla una pira di cassette e rami di legno, un cosiddetto 'fuocaracchio', uno striscione con la scritta e un manichino di pezza con un cappello in uso alle forze dell'ordine, applicando le fiamme. Oltre ai tre maggiorenni sottoposti a misura cautelare, c'erano due minorenni per i quali sono tutt'ora in corso indagini coordinate dalla Procura della Repubblica dei Minorenni di Napoli. L'episodio era avvenuto nel quartiere della periferia stabiese noto come Aranciata Faito, zona abitata dalla famiglia Imparato, meglio noti come i Paglialoni, fiancheggiatori del clan D'Alessandro. L'intenzione era quella di dare un messaggio intimidatorio ai collaboratori di giustizia e di sostegno e solidarieta' verso il clan D'Alessandro colpito pochi giorni prima da una misura cautelare eseguita dalla polizia per aver commesso in quel territorio reati ricostruiti anche grazie ai pentiti. (AGI)Lil
Comando Provinciale di Palermo - Partinico (PA) , 22/04/2025 09:08 I Carabinieri della Compagnia di Partinico supportati dai colleghi della Compagnia di Intervento Operativo del 12° Reggimento Sicilia, hanno eseguito un servizio finalizzato alla prevenzione dell’illegalità diffusa e contro le violazioni al codice della strada, organizzando posti di controllo lungo le principali arterie dei comuni di competenza. A Borgetto, durante le attività poste in essere, i militari hanno arrestato un 64enne partinicese, già noto alle forze dell’ordine, accusato di produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I Carabinieri all’interno di uno stabile di proprietà dell’uomo, hanno rinvenuto una piantagione indoor, con all’interno 273 piante di marjuana ancora in fase di crescita e 20 kg di analoga sostanza stupefacente già essiccata e pronta per il confezionamento. È stato altresì accertato che, per il funzionamento dei vari impianti di aerazione - ir...