Passa ai contenuti principali

MINISTRO GIUSTIZIA AUDIZIONE COMMISSIONE RIFIUTI


Roma, 19 febbraio 2019 – La Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati questo pomeriggio ha audito il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Bonafede ha riferito soprattutto in merito ai risultati del tavolo congiunto istituito tra ministero della Giustizia e ministero dell’Ambiente per valutare le esigenze di modifica della normativa ambientale. I magistrati che partecipano al tavolo, ha dichiarato Bonafede, «hanno evidenziato che la repressione delle violazioni ambientali risente delle criticità del sistema giudiziario. I tempi e la struttura del processo penale incoraggiano tecniche dilatorie per ottenere la prescrizione. Inoltre, emerge la sostanziale inutilità delle sanzioni amministrative che in questo settore hanno portato a risultati di poco rilievo, mentre le sanzioni interdittive non possono supplire a tali situazioni anche perché spesso sono inapplicabili». Gli esperti, ha aggiunto Bonafede, «hanno sottolineato che chi inquina ritiene più vantaggioso affrontare il rischio di vedersi infliggere una sanzione pecuniaria piuttosto che dover sostenere le spese per adeguare l’impianto alla normativa». Per il ministro, di fronte a illeciti ambientali «è possibile ottenere risultati efficaci incidendo in modo drastico sugli interessi economici dell'impianto inquinante e impedendone in tutto in parte l'utilizzazione, piuttosto che minacciando una sanzione la cui applicazione è eventuale». Allo stesso tempo, ha proseguito Bonafede, «l'intervento del diritto penale ha conseguenze che rappresentano un deterrente ineliminabile, oltre a dare strumenti di indagine e a livello sanzionatorio più forti». In particolare, «gli esperti non condividono le proposte di depenalizzazione dei reati ambientali per violazioni del regime autorizzativo, in quanto sono reati sentinella che tutelano in via anticipata il bene ambiente». Bonafede ha poi riferito sugli esiti dell’analisi del tavolo congiunto anche rispetto alla legge sugli ecoreati: «I delitti contro l'ambiente si sono rivelati estremamente efficaci e applicati in modo equilibrato. È decisamente sconsigliato al momento ogni intervento modificativo perché interverrebbe in una fase di rodaggio della norma, mentre sono opportuni interventi migliorativi del testo unico ambientale, sia per quanto riguarda la parte sanzionatoria, sia per il meccanismo di estinzione delle contravvenzioni ambientali». «La Commissione ha già approvato tra i suoi filoni d’inchiesta il monitoraggio dell’applicazione della legge sugli ecoreati e in questo ambito sicuramente sarà acquisita anche l’analisi degli esperti del tavolo congiunto su cui ha riferito il ministro Bonafede», ha dichiarato il presidente della commissione Ecomafie Stefano Vignaroli. «Il problema di alcuni illeciti contravvenzionali che rappresentano reati sentinella ci sta molto a cuore: sono reati deboli sia dal punto di vista delle prescrizioni, sia da quello delle sanzioni. Per questo considero positiva una revisione delle norme al riguardo», ha concluso Vignaroli. _________________

Post popolari in questo blog

Droga: scoperta piantagione di marijuana in un garage, un arresto

  Comando Provinciale di  Palermo   -   Partinico (PA) , 22/04/2025 09:08 I Carabinieri della Compagnia di Partinico supportati dai colleghi della Compagnia di Intervento Operativo del 12° Reggimento Sicilia, hanno eseguito un servizio finalizzato alla prevenzione dell’illegalità diffusa e contro le violazioni al codice della strada, organizzando posti di controllo lungo le principali arterie dei comuni di competenza. A Borgetto, durante le attività poste in essere, i militari hanno arrestato un 64enne partinicese, già noto alle forze dell’ordine, accusato di produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I Carabinieri all’interno di uno stabile di proprietà dell’uomo, hanno rinvenuto una piantagione indoor, con all’interno 273 piante di marjuana ancora in fase di crescita e 20 kg di analoga sostanza stupefacente già essiccata e pronta per il confezionamento. È stato altresì accertato che, per il funzionamento dei vari impianti di aerazione - ir...

ANCORA CONTROLLI DELLA TASK FORCE COORDINATA DALLA POLIZIA DI STATO NELLE STALLE E NEGLI ALLEVAMENTI: DENUNCIATO UN UOMO PER MALGOVERNO DI ANIMALI E SEQUESTRATO UN CAVALLO. SOTTOPOSTO A SEQUESTRO SANITARIO ANCHE UN INTERO ALLEVAMENTO DI ANIMALI A VACCARIZO A CATANIA

  La Polizia di Stato ha denunciato per malgoverno di animali un catanese di 50 anni e ha sequestrato un cavallo maltrattato, affidandolo in giudiziale custodia. Nell’ambito dei controlli che vengono effettuati ogni settimana per la prevenzione e la repressione del fenomeno delle corse e della macellazione clandestina, i poliziotti della Squadra a Cavallo della Questura di Catania, unitamente ai medici del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Veterinari – dell’Asp di Catania, hanno proceduto al controllo di una stalla in via Castromarino, in pieno centro storico. I poliziotti hanno rintracciato il proprietario del fatiscente box abusivo, che era stato adibito a stalla, priva di acqua e luce, al cui interno vi era un cavallo in evidenti condizioni di maltrattamento. L’equide era molto sporco e maleodorante, in condizioni igienico sanitarie estremamente precarie, senza cibo e acqua sufficienti, ed il box non aveva alcuna apertura per l’areazione degli ambienti. Unitamente ai polizi...

Oro Rosso: rubano 15 chilometri di rame da una linea elettrica, denunciate 5 persone

  Comando Provinciale di Lucca - Vagli Sotto (LU), 14/08/2024 10:44 Tutto è partito da una denuncia presentata la fine dello scorso anno presso il comando Stazione Carabinieri di Camporgiano dal competente ufficio ENEL Distribuzione s.p.a. che aveva lamentato nel comune di Vagli Sotto, la sottrazione di 15 chilometri del prezioso conduttore in rame che componeva la linea elettrica in alta tensione denominata “Gorfigliano”, al momento inoperante, che si dilunga parallelamente alla Strada Provinciale 50. Da quel momento erano partite le indagini dei militari che hanno dovuto eseguire minuziosi accertamenti, resi più complicati dal fatto che il furto, probabilmente consumatosi in momenti diversi, era avvenuto diverso tempo prima rispetto alla presentazione della denuncia. Dai sopralluoghi era emerso che i presunti autori avevano di fatto sfilato i cavi, del peso di circa 10 tonnellate e valore commerciale aggirante sui 40.000 euro, caricandoli poi su un camion della società per la qua...