Arrestati questa mattina, dalla Squadra mobile di Firenze, 12 cittadini albanesi, di età compresa tra i 20 e i 47 anni, responsabili di numerosi furti in appartamento in vari comuni toscani.
I poliziotti stavano indagando proprio su una serie di colpi in appartamento quando, la scorsa estate, è arrivato un importante punto di svolta nelle indagini: un´auto rubata durante un furto in abitazione era stata ritrovata con all´interno un telefono cellulare rubato, utilizzato dai ladri.
I successivi approfondimenti investigativi, portavano gli agenti sulle tracce della banda e a risalire a gran parte dei furti commessi.
Durante le loro azioni criminali adottavano diverse accortezze per riuscire a farla franca: i giovani cittadini albanesi, ad esempio, non si spostavano mai a bordo di auto o mezzi a loro intestati o abitualmente in uso, ma raggiungevano le zone da "razziare" spostandosi in treno o in autobus, parzialmente travisati e con guanti sempre calzati, cercando di lasciare così meno tracce possibili del loro passaggio. Altra accortezza adottata di frequente era quella di spegnere il cellulare prima di entrare in azione.
Una volta raggiunti gli obiettivi prescelti, i malviventi "operavano" mentre i padroni di casa dormivano, approfittando spesso delle finestre lasciate aperte durante le torride notti estive. In altre occasioni i ladri hanno anche forzato porte e finestre, raggiunte talvolta arrampicandosi su pareti e grondaie.
In alcuni casi i malviventi, oltre a rubare soldi e oggetti di valore, se ne tornavano alla loro base con l’auto della vittima, consapevoli del fatto che almeno per qualche ora, il furto non sarebbe stato segnalato.
Tra gli arrestati figurano anche il ricettatore "seriale" del gruppo e una donna che, all´occorrenza, veniva chiamata per "recuperare" i ladri rimasti sprovvisti di altri mezzi per fare rientro.
Comando Provinciale di Reggio Emilia - Reggio Emilia , 21/11/2025 13:42 Nonostante i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia - che al riguardo hanno anche più volte ricordato i consigli della campagna antitruffa “Non aprite quella porta” – non si fermano i truffatori che con pretestuose richieste o controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi. Proprio questo è accaduto il 20 novembre scorso a Reggiolo, quando due uomini intorno alle 13:00 circa, suonavano al citofono di casa di un’anziana 81enne, e qualificandosi come operatori sanitari, riferivano all’anziana donna che le avrebbero dovuto effettuare una visita domiciliare. I due falsi operatori sanitari dunque, avuto accesso all’abitazione, con artifizi e raggiri, si impossessavano di due collanine in oro di grande valore affettivo, custodite su un mobile della cucina, e successivamente si dileguavano immediatamente. L’anziana d...
